“What a lovely day today“. Questa è la frase che mi viene in mente ogni anno nel giorno del compleanno di Monica Vitti. Una delle battute più divertenti di un mio cult assoluto, Dramma della gelosia – Tutti i particolari in cronaca. Monica era il vertice di un triangolo amoroso con Marcello Mastroianni e Giancarlo Giannini. Una fioraia ignorante, con sorella battona (la strepitosa Marisa Merlini), ma tanto volenterosa. Così innamorata del suo Oreste da votare PCI per lui. E così ottimista da pensare di poter imparare l’inglese con le audiocassette. Tra garofani e crisantemi, a un passo dal cimitero.
Allora, What a lovely day today, cara Monica. Anche se da anni una brutta malattia ti ha presa. Ti ha allontanata da noi, tuoi fan adoranti. Noi però continuiamo ad amarti, senza fermarci un secondo.
Perché sei bella, bellissima. E la tua voce graffiata rimbomba ancora nelle nostre orecchie. E i tuoi occhi magnetici ci fanno sempre venire la pelle d’oca.
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Monica Vitti, la ragazza con la pistola
Grazie quindi a Mario Monicelli che ti ha strappata all’incomunicabilità di Michelangelo Antonioni e ti ha fatta splendere come stella comica. Stella di prima grandezza.
Eroina modernissima di un altro asse portante della mia formazione cinefila, La ragazza con la pistola. Trama: bella siciliana traviata corre nel Regno Unito per lavare l’onta del disonore e scopre la libertà. Con tanti saluti a Vincenzo Macaluso.
Di Adelaide Ciafrocchi ho già parlato in apertura. Con gli occhi a forma di cuore.
Ti parlo con il cuore negli occhi anche dei personaggi interpretati nei film diretti da Alberto Sordi, in verità piuttosto bruttini. Amore mio aiutami, soprattutto, in cui eri stupenda con quella farfalla paillettata sul fondoschiena.
Mi piacerebbe che tu non morissi mai. Ti va?
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