Il romanzo di Beppe Fenoglio, Una questione privata, ha ispirato i fratelli Paolo e Vittorio Taviani che lo hanno adattato per il grande schermo. In sala da domani con 01 Distribuzione, il film, presentato alla Festa del Cinema di Roma, vede nel cast, Luca Marinelli, Lorenzo Richelmy e Valentina Bellè, attualmente in televisione con la fiction di Rai 1, Sirene.
È il 1943. La questione privata di cui parla Fenoglio è la relazione che unisce tre ragazzi, Fulvia, Milton e Giorgio. Lei gioca con entrambi, forse ha una relazione con Giorgio.
E quando il partigiano Milton, innamorato della giovane donna e al culmine della gelosia, cerca l’amico per scoprire la verità, scopre che è stato fatto prigioniero dai fascisti.
Una questione privata, d’amore e guerra
Come conciliare un tema assoluto come la lotta partigiana, la difesa della Patria, con una storia d’amore? Ovvero, come armonizzare collettività e singolo? Luca Marinelli è molto chiaro in proposito. “Milton è un uomo elegante, una persona riservata, di poche parole e grandi sentimenti. Verso Fulvia e verso Giorgio. È pronto a donarsi, per un’idea. E non lo condanno per la sua ossessione“, ha spiegato.
“Ossessionato dal dubbio lo sono anche io. Dall’amore no, però. Ho una splendida signora che mi sopporta“, ha poi concluso.
Paolo Taviani racconta così invece il percorso che lo ha portato assieme al fratello Vittorio a scegliere come soggetto del proprio film un romanzo del più grande scrittore italiano contemporaneo. “Non siamo mai riusciti a lavorare su Fenoglio perché c’era sempre qualcuno che ci precedeva“, ha aggiunto.
“È l’unico scrittore epico italiano. Purtroppo non è conosciuto abbastanza, il suo valore non è messo in luce. E l’Italia non sa cosa sta perdendo“.
L’innamoramento per Una questione privata esplode due anni fa, quando la radio trasmise una lettura del romanzo ad opera di Omero Antonutti.
“Sono stato subito avvinto da quella storia e da quella scrittura meravigliosa – ha detto Paolo Taviani -. Così chiamai il grande Omero per ringraziarlo. Mi disse che mio fratello Vittorio aveva fatto la stessa cosa alcuni minuti prima. È stata una cosa telepatica, come già successo prima. Allora ci siamo buttati a capofitto nella storia“.
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