Dal romanzo al film. Il salto è assolutamente naturale. Tuttavia ciò che è particolare nel caso di La ragazza nella nebbia è che a dirigere l’adattamento cinematografico sia lo stesso scrittore, Donato Carrisi. In sala dal 26 ottobre con Medusa Film (prodotto da Colorado), il thriller, che ha pre-inaugurato la Festa del Cinema di Roma, racconta della sparizione di una ragazza, Anna Lou.
Siamo ad Avechot, un immaginario paese di montagna. Tutti si conoscono. La comunità è apparentemente armonica e felice. Ma dietro a quella tranquillità si nascondono spesso segreti inconfessabili. Quando di quella ragazzina dai capelli rossi si perdono le tracce, tutti piombano nella disperazione. Sarà l’agente speciale Vogel (Toni Servillo) a far luce sulla vicenda. Una figura molto complessa, la sua. Più attento ai media che non al reale desiderio di risolvere il mistero.
La ragazza nella nebbia, un noir dell’anima
Il primo sospettato è il professor Martini, interpretato da Alessio Boni. Che non fa mistero di quanto sia stato difficile vestire i panni del presunto colpevole. “Ti butta dentro un’angoscia incredibile – ha raccontato -, anche se lo interpreti solamente. Ti senti sprofondare“.
Per Boni, questo senso di solitudine provata è “Una lama sottile, un’angoscia che sul set non mi mollava mai“. “Immaginate quando succede davvero. Soprattutto se chi è sospettato non è colpevole“, ha poi concluso.
Donato Carrisi, dirigere il proprio libro
Non è da tutti poter dirigere il film tratto da un proprio romanzo. Per Donato Carrisi si tratta della realizzazione di un sogno e anche di un cimento quasi fisiologico. “È nata prima la sceneggiatura, perché io scrivo per immagini. L’unica difficoltà è stata alla fine quando ho aspettato il risultato. Ecco lì ho temuto“, ha raccontato.
Carrisi è felice di essere considerato un esordiente. “Mi tengo stretta la definizione. Questa per me è una prima volta, una cosa preziosa“.
Ecco per te, una clip tratta da La ragazza nella nebbia. Jean Reno è lo psichiatra che raccoglie la confessione di Vogel.
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