Federica Bosco ha scoperto la ricetta del perfetto best seller. La sua è una scrittura briosa e appassionante. Le storie che racconta parlano al cuore di tutti. In più, possiede grande ironia. Così, mentre leggi uno dei suoi romanzi ti commuovi come una bambina, salvo poi ridere all’improvviso. Mi è successo anche con la sua ultima fatica letteraria, Ci vediamo un giorno di questi, edito da Garzanti.
Il libro appartiene di diritto alle due protagoniste, Ludo e Cate. Due donne agli antipodi e per questo complementari. Posata e razionale la prima, passionale e scatenata la seconda, sono “sorelle” sin da bambine, complice una merenda condivisa. E resteranno tali, amiche simbiotiche cioè, anche nei momenti più difficili della vita. Quando è impossibile riuscire a trovare qualcosa di buono.
Il tuo libro è già uno tra i più venduti in Italia. Quello che mi colpisce è l’affetto vero che ti dimostrano sempre i tuoi lettori. È un fenomeno raro. Ti capita mai di aver paura di tradire le loro aspettative?
Mi ritengo davvero una persona fortunata, ho molto amore intorno, lettrici affezionate che considero amiche anche se non ci siamo mai incontrate, altre con cui siamo diventate amiche vere e inseparabili negli anni e con cui andiamo anche in vacanza. Questa è la parte del mio lavoro che amo di più.
Che poi non riesco a considerarlo un lavoro, ma una vocazione. Non ho paura di tradire nessuno perché altrimenti significherebbe che il mio è un lavoro di calcolo ed esercizio di stile, e non sarebbe genuino e di cuore come ho invece sempre fatto.
Il mio rapporto coi lettori è sempre stato onesto e trasparente. Siamo cresciuti insieme e in tutti questi anni li ho portati per mano in giro per la mia anima, raccontando tanto della mia vita da cui comunque non riesco mai a distaccarmi, sbrogliando matasse, e aprendo cassetti che non volevo più aprire, ma sentivo era necessario farlo. E finché ci sono dentro con tutta me stessa ci saranno anche loro con me.
Vorrei poterti dire di essere spericolata come Cate, ma mi sento più vicina a Ludovica. Sono però perfette nei loro difetti, complementari. Federica Bosco a chi si sente più vicina?
Anch’io, come te, avrei voluto essere più Cate nella vita! Più coraggiosa, più leggera e fiduciosa, ma sono invece sempre stata piuttosto cauta e piena di dubbi e domande.
Ho fatto molte cose in vita mia che dal di fuori possono sembrare coraggiose, ho viaggiato moltissimo da sola, sono uscita di casa a 20 anni, ma l’ho sempre fatto in maniera estremamente coscienziosa e per niente bohémienne, sempre pensando come un ragioniere, senza mai fare colpi di testa avventati.
Sono effettivamente quella che non si butta nelle onde ma aspetta sempre di aver digerito e comunque tiene un occhio al bagnino! Per questo amo così tanto Cate, perché la vita la beve, la morde, e se la gode fino all’ultima goccia. Senza paura mai.
L’amicizia è forma d’amore. L’amicizia tra donne, quando pura, è addirittura “sorellanza”. Hai mai sperimentato nella tua vita un sentimento del genere?
L’amicizia fra donne è una delle cose più belle della vita. È un fondo di investimento per il futuro, è la nostra pensione. Ci ho sempre creduto tanto all’amicizia, e ho senza dubbio preso anche qualche cantonata, ma non per cattiveria, semplicemente per incompatibilità.
Come in amore, il “non sei tu, sono io” va messo in conto, a volte sono solo dei colpi di fulmine che poi sono destinati a rimanere tali, specialmente se ci troviamo da adulte quando ci avviciniamo più per le affinità e non abbiamo un vissuto di esperienze che ci hanno fatto attraversare insieme gli alti e i bassi della vita o le difficoltà dell’adolescenza.
Federica Bosco: “Ho delle ottime amiche, pochissime in realtà, ma con cui c’è una devozione assoluta”
Amiche da sempre con cui c’è un rapporto di totale sincerità e non tanto per quello che ci raccontiamo, ma per quello che siamo.
La vera libertà è proprio quella di potersi permettere di essere noi stesse senza il timore di essere giudicate. Anzi la vera amica pretende questo da te: che tu sia genuina, perché sarà la prima a farti notare quando non sei te stessa, quando fingi.
Certo l’amicizia al pari dell’amore pretende una coltivazione costante, la presenza e non solo nei momenti bui, soprattutto nei successi, quando più che mai scopri chi veramente ti vuol bene e fa il tifo per te.
Qual è il regalo più bello che hai ricevuto da un’amica?
Un last minute a Londra, era un periodo in cui ero giù da morire (è un po’ un tratto del mio carattere) e lei mi fu vicina senza pretendere mai che mi divertissi per forza o che parlassimo. Rimase lì a vegliare su di me. Ed era esattamente quello di cui avevo bisogno.
Nel libro ci sono tre personaggi maschili molto sfaccettati. Un violento anaffettivo, un uomo naturalmente portato ad aiutare il prossimo, infine un meraviglioso esemplare di australiano. È lampante la differenza tra loro. Eppure riconoscere la persona giusta non è mai facile, perché?
Perché la vita non è un film e non ci sono i buoni e i cattivi, siamo tutti un groviglio di paure, sensi di colpa, tentativi, stupore e sogni che fanno di noi quello che siamo nel bene e nel male.
A volte due persone riescono a tirare fuori il peggio da loro stesse, e se queste però sono “combinate” con altre invece fioriscono.
Federica Bosco: “Ho voluto descrivere 3 tipologie di uomini che incontriamo tutti i giorni, di cui spesso non ci accorgiamo”
Il manipolatore che non ami veramente ma ti dici “ormai è andata così” finché ti trovi prigioniera di un gioco psicologico più grande di te da cui non puoi più uscire da sola.
L’uomo con le spalle grandi e forti che non prendi in considerazione perché credi sia fuori della tua portata o perché non è glamour, e il ragazzo dal cuore semplice e puro che non mente perché lo trova inaccettabile e a cui non credi perché non ti fidi che esista uno così.
Non sappiamo mai veramente chi abbiamo davanti, quello che è fondamentale però è ascoltare l’istinto, ascoltare la pancia per non arrivare a dire troppo tardi, eppure “sentivo” che c’era qualcosa che non andava, oppure perdere l’occasione della propria vita per paura di soffrire di nuovo.
Le donne per te sono più coraggiose degli uomini?
Noi donne abbiamo una resistenza infinita al dolore, e non mi riferisco solo al dolore fisico, ma anche quello morale.
Federica Bosco: “Subiamo abusi dalla notte dei tempi e questo dolore condiviso è un’eco nella nostra coscienza collettiva”
Viviamo in un mondo di uomini fatto dagli uomini per gli uomini, la strada verso l’emancipazione è ancora lunga.
E posso dire che sì ci vuole coraggio a essere una donna specialmente in paesi dove non abbiamo nessun diritto, dove veniamo stuprate, infibulate, sfigurate, vendute,e lapidate, sottomesse, umiliate, sfruttate.
La maggior parte del mondo funziona così. Non dimentichiamo che viviamo nella parte fortunata e abbiamo il dovere morale di ricordarcelo e lottare anche nel nostro piccolo per una parità che ancora stenta a decollare.
Te lo sei immaginato al cinema il tuo libro?
Ogni volta che scrivo un romanzo lo immagino come un film, mi riesce più facile far dipanare il racconto se parto dalle immagini.
Vedo i protagonisti muoversi e prendere vita, sento la musica cambiare nei momenti drammatici e quelli felici, immagino i luoghi, gli odori, i sapori dei cibi, ascolto i dialoghi e mi sembra di stare seduta in poltrona con il pop corn e se riesco ad appassionarmi allora è il segnale che funziona.
In questo libro ci sono Genova con il suo mare, i carruggi, e la sua anima malinconica e la costa ovest dell’Australia con i suoi vigneti, le balene, i surfisti e gli alberi di eucalipto due mete diversissime esattamente come Ludo e Cate, ma entrambe dotate di un’anima immensa.
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