Scivolone. Pubblicità di pessimo gusto. Passo falso. Scegli la definizione che meglio credi, una cosa resta incontrovertibile: lo spot sulla pagina Facebook della Dove, in cui si vede una ragazza di colore che “sbianca” grazie ad un bagnoschiuma ha scatenato una serie di polemiche infinite.
L’azienda, di proprietà della multinazionale anglo-olandese Unilever, ha rivolto le sue scuse a tutti coloro che si fossero sentiti offesi dal video, cancellandolo. Quando ormai però la bomba era esplosa.
Il Dove della discordia
Il micro commercial fatto per Facebook ha iniziato a circolare venerdì scorso. Una ragazza nera toglie la sua maglietta marrone e diventa una rossa dalla pelle diafana e t-shirt beige. A sua volta quest’ultima si trasforma in una giovane donna asiatica.
Uno screenshot del filmato è stato pubblicato sulla pagina Facebook di una make up artist americana, Naomi Blake. E subito è diventato virale.
La Blake, in un’intervista concessa ieri alla ABC, non ha parlato di razzismo ma di messaggio subliminale. “Stanno forse cercando di dire alle ragazze che un tono più scuro della pelle non è bello a sufficienza? Che devi per forza schiarirti?“, ha raccontato.
Dove ha risposto alle critiche mosse dalla Blake dicendo al contrario di voler celebrare la diversità della bellezza femminile e di aver semplicemente sbagliato il tiro.
Spiegazione che non ha convinto Ava DuVernay, prima donna afroamericana a ricevere una nomination al Golden Globe come miglior regista per il film Selma – La strada per la libertà.
La regista dal suo profilo Twitter ha infatti tuonato, “Potete fare di meglio che dire ‘sbagliare il tiro’. Rigirare la frittata e sminuire l’errore in realtà lo rafforza. Fate un buon lavoro. Siete sul mercato da anni. Fate meglio allora“.
Errori (e domande)
Al di là del cattivo gusto della scelta, ciò che stupisce è la mancanza di riflessioni adeguate. Non dovrebbero essere valutati sempre i pro e i contro nella creazione di una campagna commerciale?
È una questione di intelligenza, di sensibilità umana. E, perdonami la riflessione terra terra, di opportunità. Se devo proporre un prodotto voglio che sia comprato dal numero più alto di persone. Perché fare confusione?
In soldoni, non puoi pensare che un’immagine del genere non possa non avere ripercussioni. Soprattutto se ti sei già macchiato della stessa “colpa”.
Già nel 2011 Dove era stata accusata di superficialità per aver pubblicato una foto in cui tre donne testimoniavano la bellezza della propria pelle idratata, prima e dopo un bagno ristoratore. Peccato che il “prima e dopo” corrispondessero a una donna nera e poi a una bianca.
Un’immagine rappresenta sempre un pensiero. Fate attenzione per favore. E in caso di necessità, aggiustatelo (il pensiero).
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