Apre oggi alla Reggia di Venaria (Torino) la mostra dedicata a Peter Lindbergh, uno dei più grandi fotografi di moda degli ultimi anni.
Peter Lindbergh. A different vision on fashion photography raccoglie 220 delle migliori opere di Lindbergh. Organizzate in nove sezioni: Supermodel, Stilisti, Zeitgeist, Danza, Camera Oscura, L’ignoto, Il grande schermo, Icone. Un vero e proprio percorso in 40 anni di carriera, dal 1978 a oggi, impreziosito da materiale esclusivo.
Oltre alle foto infatti viene dedicato grande spazio anche agli appunti personali dell’autore, agli storyboard, ai provini e perfino alle polaroid. Tutto quello insomma che fa parte del processo creativo di un artista.
Peter Lindbergh, l’uomo che ama le donne
Di lui ti avevo già parlato nella recensione del documentario dedicato a Franca Sozzani, Franca. Chaos and creation (leggila qui). Lui era quello che ammise candidamente di avere una cotta per la direttrice di Vogue Italia, il suo “angelo guerriero”.
La dichiarazione dice molto di questo artista che nei suoi scatti riesce ad esaltare una femminilità mai artificiosa.
È uno dei pochi fotografi ad esempio che rifiuta l’uso del ritocco del viso e del corpo. La bellezza, ha dichiarato a Beatrice Zamboni in un’interessante intervista a Vogue Italia di ottobre, è soprattutto “questione di identità“.
Lindbergh ama le donne perché le considera “aperte e coraggiose“. Delle vere temerarie che non hanno paura di correre un rischio.
Nato in Polonia, ma naturalizzato tedesco, Lindbergh inizia la sua carriera nella moda sul finire degli anni ’70, con il trasferimento a Parigi. Neanche a dirlo, immortala le top model più belle, da Cindy Crawford a Naomi Campbell e Linda Evangelista, con uno stile unico, (apparentemente) semplice. Senza colori.
Un bianco e nero che sprigiona tutto quello che è nascosto dietro a uno sguardo, “legato alla verità profonda dell’immagine, al suo significato più recondito“.
La mostra è realizzata dal Kunsthal di Rotterdam in collaborazione con il curatore Thierry-Maxime Loriot e con lo stesso Peter Lindbergh.
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