Te lo confesso senza paura. Sono vegetariana da un anno e sto bene. Sono una (latto-ovo) vegetariana che non rompe le scatole alle altre persone, che non le giudica per i gusti alimentari. Il mio è un approccio molto laico e libero. Questo vuol dire che se una volta mi viene una voglia matta di salmone affumicato, lo mangio. Ti chiedo perdono, amico salmone.
Ho scritto quanto segue nelle righe successive a questa introduzione diversi mesi fa, agli albori della mia nuova scelta di vita. E posso dirti senza timore che non è cambiata mezza virgola da allora. Quando dico di essermi votata a verdure e legumi, gli sguardi dei miei amici si fanno vitrei. Quelli più generosi mi chiedono come sto e se mangio a sufficienza. Gli ironici cronici (sì, c’è un riferimento al nome del blog) mi propongono SEMPRE un pasto a base di erbe, sterpaglie e frutti selvaggi. Risate a profusione!
C’è poi chi non ricorda mai “come sono” e mi propone taglieri di salumi, arrosticini, grigliate berbere di berberi, succo di sugna. Dopo, solo dopo, quando con delicatezza faccio notare la mia natura ostinata e contraria, sbottano:
Perché non me lo hai detto prima? Ti facevo un’insalata!
Quella che leggerai quindi (a proposito, grazie!) è la cronaca del mio primo invito a cena da vegetariana. Del dramma che ho scatenato tra i commensali. E del menù che mi è stato proposto (peraltro delizioso). Buona lettura.
La prima cena
Ho scritto questo post poco prima di Pasqua e per me ha avuto un valore catartico. Insomma, mentre i cristiani celebravano l’Ultima cena di Gesù, io ho voluto glorificare la mia prima uscita sociale da vegetariana. Laddove per sociale si intende, andare a casa di amici, in un territorio mediamente ostile, spiegare per la prima volta ad un nucleo di persone di essere diventata amante del tempeh, sorbirmi tutte le domande del caso, mettermi in un angolo a soffrire.
Vedi, è tutta un’altra cosa rispetto al dilemma del menù di un ristorante (pur angosciante). Le cene a casa di amici sono diverse. Non dipende da te, sei un ospite quindi non puoi andare troppo per il sottile, non sarebbe giusto.
L’invito
Giovedì ho festeggiato il compleanno di un carissimo amico, quasi un fratello. Sapevo della sua inclinazione a disossare bufali e poi a grigliarli, quindi mi sono fatta coraggio e ho spiegato che… Sì, ecco, io non mangio né carne né pesce.
Ma le uova e il latte sì, vero? No, perché altrimenti la tua sarebbe una dieta molto molto complicata.
L’ho tranquillizzato.
L’happy meal della vegetariana
A casa del mio amico erano tutti allegri, è stato un vero piacere esserci. Ha avuto la delicatezza di non dedicarmi un menù a parte. Giusto per non isolarmi dal consesso umano e per non darmi quella sensazione di happy meal. Fortuna che sono una persona molto flessibile.
Per te ci sono gli spaghetti con un po’ di olio va bene? Poi qualche verdura grigliata. Ti piacciono le verdure grigliate? Le mangi?
Avrei voluto rispondere “no!” solo per il gusto di assistere alla cena da spettatrice non mangiante. L’istinto di autoconservazione ha avuto la meglio. E poi il meglio doveva ancora venire. Con l’arrivo della torta, ovviamente. L’aria si è fatta d’un tratto solenne, quasi drammatica. La padrona di casa commossa ha chiesto e ottenuto silenzio, per poter dire qualcosa di importante. Sarebbe bastato intonare un tanti auguri a te. Invece…
Zitti tutti!! La domanda è fondamentale: Francesca, perché sei diventata vegetariana?
Sono colpita a tradimento. Neanche fossi stata in un film di Sergio Leone, tutti gli occhi si sono girati verso di me, posizionata strategicamente a capotavola.
Ehm. Etica, sostenibilità e divertimento. Sembra strano, ma mi diverto molto di più a cucinare adesso. Non avete idea di quante cose riesca a mangiare!
Silenzio. Gli sguardi non erano più severi. Erano passati direttamente alla commiserazione. Per essere stata la mia prima cena da vegetariana è andata piuttosto bene. Quasi quasi (a)bisso.
Messaggio subliminale: se per caso volessi invitarmi a cena ma sei capace solo di cucinare un bufalo salmistrato, io non faccio drammi. C’è sempre la cicoria ripassata in padella.
Vuoi sapere cosa mangia una vera vegetariana? Ti consiglio la Buddha Bowl. Qui puoi leggere tutto quello che ti serve.
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