Nora Ephron nel delizioso Julie & Julia immagina con poesia il momento in cui Judith Jones, editor della casa editrice Knopf, inventa il titolo del libro di cucina più famoso dell’era moderna, scritto dalla leggendaria Julia Child.
Una giovane donna bionda fissa la lavagna davanti a sé. Decine di foglietti si intrecciano davanti al suo sguardo. Parlano una lingua misteriosa e solo lei possiede il dono di comprenderla. Ne sposta uno sulla sinistra. Ne fa scendere un altro. Alla fine si compone una frase: Mastering The Art Of French Cooking.
E credimi vederselo davanti agli occhi al National Museum of American History di Washington, sistemato nell’allestimento dedicato alla Child, è un’emozione difficilmente descrivibile. Anche per chi con le parole ci deve fare i conti tutti i giorni.
La notizia della morte della signora Jones, scomparsa ieri all’età di 93 anni nella sua casa in Vermont, ci permette di farti conoscere la storia di questa professionista straordinaria, responsabile della pubblicazione in inglese del Diario di Anna Frank, pioniera della letteratura gastronomica e a sua volta scrittrice di successo.
Uno dei suoi libri più celebri si intitola The Pleasures Of Cooking For One (il piacere di cucinare per uno), un inno al prendersi cura di se stessi sempre, anche se vivi da solo e hai la tentazione di mangiare fagioli e tonno direttamente dal barattolo.
Judith Jones & Julia
A pensarci bene questo è il filo rosso che la univa alla sua amica Julia Child, la donna che insegnò agli americani a disossare un’anatra e a preparare junk food di qualità eccelsa; quell’incessante ricerca del buono che trasforma una giornata qualsiasi in un giorno da ricordare. Se oggi i programmi di cucina hanno così tanto successo e scrivere di cibo è diventato un modo originale di raccontare la propria vita, lo dobbiamo principalmente a Mrs. Jones, alla sua brillante intuizione e al suo talento.
Ruth Reichl, autrice ed ex direttore responsabile di Gourmet Magazine, ricorda così Judith Jones dal sito del New York Times:
Il cibo è diventato una cosa seria grazie a lei. Si parla della rivoluzione dei libri di cucina. Bene, lei era quella rivoluzione
Per noi italiani, da sempre cultori del gusto, può sembrare addirittura fuorviante la celebrazione del matrimonio tra cucina francese e pragmatismo yankee, ma da un punto di vista squisitamente sociologico, la diffusione di massa dei libri di ricette e la crescente attenzione per la cucina, segna uno spartiacque nella cultura contemporanea. Grazie a questo circolo virtuoso siamo diventati tutti protagonisti davanti ai nostri fornelli. Abbiamo messo a frutto un’eredità millenaria, godendo persino della libertà di tradirla. Anche questa è una piccola rivoluzione.
Lascia un commento